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mercoledì 6 maggio 2020

Benessere mente-corpo: KOBIDO, il massaggio giapponese del viso

Un'amicizia, un'esperienza unica e poi una scelta di vita.  Oggi vi parlo del Kobido, il massaggio giapponese del viso. Conosciuto per caso, in un momento in cui sentivo il desiderio di imparare qualcosa di pratico, un corso di formazione seguito assieme ad un'amica d'infanzia che poi ha scelto di dedicarsi all'approfondimento di questa tecnica per farla diventare la sua attività professionale, mettendoci tutta la dedizione e la passione possibili. Simona Primavera è certificata come Licensed Kobido Facialist dalla Kobido Japan. Dal 2010 è allieva diretta del sensei James Shogo Mochizuchi, considerato il massimo esperto mondiale di quest’arte e maestro vivente erede di una tradizione che si tramanda da 26 generazioni.Questa terapia manuale sorprendentemente efficace, si basa su tecniche di sfioramento e vibrazione con manovre estremamente leggere e delicate (come se si volesse accarezzare la superficie dell"acqua senza creare increspature), tecniche di percussione, impastamento e digito pressione dei punti usati nell'agopuntura. Lo scopo è quello di ridurre le tensioni muscolari di VISO, COLLO e TESTA, eliminare tossine dal sistema linfatico, rilassare il sistema nervoso e donare un senso di profondo benessere a tutto il corpo.Chiunque può beneficiare di un trattamento Kobido, neonati, bambini, uomini, donne e anziani. Tuttavia, la categoria che potrebbe beneficiarne di più sono le donne che hanno superato i 35 anni. Il Kobido non ha effetti collaterali. Da provare!
 Andate a trovare Simona Primavera presso Chirolab
For more info: Springtouch


mercoledì 15 aprile 2020

Alimentazione: il lievito madre

In tempi di lockdown molti preferiscono fare il pane fatto in casa, ma il lievito di birra è introvabile! Qui vi spiego come realizzare il lievito madre.
Mescolate 100 grammi di farina integrale, 125 ml di acqua tiepida (meglio liscia in bottiglia perchè quella del rubinetto ha il cloro e potrebbe inibire la fermentazione), 1 cucchiaino di yogurt bianco non zuccherato, 1 cucchiaino di miele, 1 cucchiaino di semi di cumino o anice o finocchio che favoriscono la fermentazione.  Questo lievito madre deve essere preparato 2-3 giorni prima della panificazione e conservato in luogo caldo e riparato, protetto dall'essiccazione. Va bene una ciotola coperta con un telo, che si dovrà mantenere umido.  Dopo 2-3 giorni si noteranno delle screpolature e bollicine sulla superficie dell'impasto, segno che il lievito madre è pronto. Deve avere un odore leggermente acidulo.
Questo lievito va aggiunto agli ingredienti per fare il pane, ad esempio per 1,5 kg di pane occorrono 1 kg di farina, 600 ml di acqua, 30 gr si sale, 1 tazzina di olio extravergine di oliva, 1 cucchiaino di miele.
Sciogliete il lievito in poca acqua tiepida, aggiungete olio, miele e poi farina, lasciate lievitare tutta la notte coperto con un panno umido. La mattina impastate di nuovo per almeno 15 minuti e   aggiungete il sale ed eventuali altri ingredienti come semi di zucca, girasole.Riporre in una ciotola coperta con il panno e lasciar lievitare nuovamente per circa 3 ore. Impastare qualche minuto e dare la forma scelta facendo dei tagli sulla superficie. Ricordarsi di staccare un pugno di pasta acida da conservare in frigo in un barattolo per la panificazione successiva (dopo 1 settimana). Infornate a 220 °C per il primo quarto d'ora e poi a 180 °C per circa mezz'ora.
Il vostro pane a lievitazione naturale è pronto per essere gustato!
                                                                                                                                                                                                                             
                                                    

martedì 31 marzo 2015

Alimentazione: ritenzione KO con i cibi giusti

Perchè alcuni cibi ci fanno sentire gonfi ed altri no? Personalmente ho sempre notato che se mangio la pizza la sera, al mattino mi sento gonfia. Ho letto vari articoli in proposito e la questione è che esistono cibi che trattengono acqua nel corpo e "bloccano" i meccanismi di smaltimento.
Intanto vediamo come fare per capire se realmente soffrite di ritenzione idrica: premete per 2 secondi con il pollice sulla parte superiore della coscia. Se rimane ben visibile l'impronta chiara lasciata del dito, la risposta è affermativa.
Ecco le 6 regole da seguire:
1) Riducete il sale nascosto: il sale va aggiunto a fine cottura, altrimenti si formano cristalli di difficile smaltimento. Moderate il consumo di formaggi, salumi, crackers, cibi conservati,...
2)Scegliete cibi drenanti: La cipolla è molto drenante e diuretica, aggiungetela ai cibi salati come il tonno, la pizza, la pasta con alici e capperi, ecc. Mangiate finocchi, sedano, cetrioli, zucchine, ricchi di potassio che contrasta l'azione del sodio.
3) Attenzione allo zucchero: pasta, frutta e dessert nello stesso pasto favoriscono la ritenzione perchè aumentano il livello di insulina che trattiene il sodio e quindi l'acqua.
4) Bere acqua fa bene, ma troppa è inutile: l'acqua è un idratante, non un diuretico, se si esagera si ottiene un super lavoro dei reni. 2 litri al giorno sono più che sufficienti.
5) Non solo pasta: non mangiate solo pasta, alternatela con il riso, il farro, il kamut che essendo privi di glutine favoriscono l'eliminazione dei liquidi.
6) Scegliete la frutta giusta: sì a mele, pesche, ananas, melone, anguria, fragole, mandarini. Meno indicati pere, albicocche, fichi, ciliegie, molto ricchi di sali.
ABBINAMENTI SI': prosciutto e melone, tonno e cipolla, carne ai ferri e insalata di finocchi, pesce alla griglia e indivia, pastasciutta e insalata di cetrioli, formaggio e zucchine.
ABBINAMENTI NO: bistecca e spinaci lessati, salumi e formaggio, mozzarella e pomodoro, pane e wurstel, pasta e dessert.
Ed ora, a voi!
Trovate consigli utili sul sito www.riza.it